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Categoria: La Poesia Araba

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Abou Firas al-Hamadani (932 – 968) è stato un poeta arabo.

Vissuto tra il 932 e il 968 ad Aleppo, Abū Firās al-Hamdānī è stato un principe che combatté contro i Bizantini, dai quali fu catturato; morì in battaglia durante un tentativo di detronizzare l'emiro di Aleppo. Le sue poesie seguono il neoclassicismo del periodo abbàside, anche se si distinguono per la sincerità del sentimento tramite la quale descrivono le sue avventure di soldato e la sua tristezza.

Di notevole spessore sono le elegie scritte ai familiari di Costantinopoli, caratterizzate dalla ricerca della liberazione e dal raggiungimento degli affetti familiari.



Bellissima poesia del poeta Abbasida Abu Firas Elhamadany - أبو فراس الحمداني

أقُولُ وَقَدْ نَاحَتْ بِقُرْبي حمامَة ٌ: أيا جارتا هل تشعرين بحالي ؟
معاذَ الهوى ‍! ماذقتُ طارقة َ النوى ، وَلا خَطَرَتْ مِنكِ الهُمُومُ ببالِ
أتحملُ محزونَ الفؤادِ قوادمٌ على غصنٍ نائي المسافة ِ عالِ ؟
أيا جارتا ، ما أنصفَ الدهرُ بيننا ‍! تَعَالَيْ أُقَاسِمْكِ الهُمُومَ، تَعَالِي!
تَعَالَيْ تَرَيْ رُوحاً لَدَيّ ضَعِيفَة ً، تَرَدّدُ في جِسْمٍ يُعَذّبُ بَالي
أيَضْحَكُ مأسُورٌ، وَتَبكي طَلِيقَة ٌ، ويسكتُ محزونٌ ، ويندبُ سالِ ؟
لقد كنتُ أولى منكِ بالدمعِ مقلة ً؛ وَلَكِنّ دَمْعي في الحَوَادِثِ غَالِ

Traduzione in italiano:

Il poeta Abu Firas fu catturato a Costantinopoli e messo in prigione, vede un piccione (colomba) posata su un ramo di un albero, la vede dalla sua finestra in alto della cella mentre tubava, faceva il rumore caratteristico che fanno i piccioni, e crede nella sua fantasia che la colomba sta piangendo il suo stato di prigioniero abbandonato.

- Io parlo mentre accanto a me una colomba sta piangendo, oh mia vicina, lo senti quello che sto passando?

- per tutto l'amore del mondo, tu non hai mai sofferto per amore e per solitudine come me;

- qui il poeta chiede alla sua vicina, ma come puoi portare tristezza nel tuo cuore quando sei vicina ad uno rinchiuso e privo della sua libertà, quando tu sei posata su un ramo alto ed in totale libertà?

- mia cara vicina, non è stato giusto il destino con noi due, vieni e condividi le sofferenze con me;

- vieni a vedere la mia debole anima che va e viene gridando il mio dolore;

- Ma come! io che sono in prigione provo a sorridere e tu che sei in libertà piangi? io zitto con la mia tristezza e tu che piagnucoli nella tua libertà?

- Io si che che dovrei piangere e non tu, ma l'orgoglio mi impedisce di manifestare le lacrime tanto care.

Mi auguro di avere reso un pò il significato della poesia, non ho tradotto la poesia parola per parola, non avrebbe senso, ma ho cercato di tradurre il senso. 

Se avete delle domande potete postare qui sotto nel forum.

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